Paesaggi, luci, ombre, gli odori e le sensazioni provate, riempiono i ricordi e le tele di Anna Proietti attraverso elementi di riconoscimento e di comunicazione suscitando emozioni e sentimenti.
Gli antichi consideravano il viaggio come un banco di prova in cui gli Dei, spronando l’uomo a partire, gli ponevano innumerevoli difficoltà, quasi a sottolineare quanto piccolo fosse l’uomo in confronto alle divinità. Sono proprio queste forti emozioni contrastanti, la voglia di partire e la consapevolezza delle tribolazioni in serbo per loro, che stimolano la mente dei viaggiatori e gli riempiono l’animo.
Anna Proietti dipinge e nello stesso tempo esplora le città che lei stessa tanto ama, sogna e osserva in ogni sua pennellata. Per immergersi nelle sue opere, in questa sua personale, non resta che munirsi di una mappa e una punta di empatia, ed entrare visivamente nello spazio creato attraverso il colore e la luce in un’atmosfera espressiva individualissima.
Anna Proietti nei suoi “Itinerari e Visioni”, si lascia trasportare dalle più intense emozioni, abbandonandosi agli scorci delle meraviglie metropolitane, in un’autentica fusione di colori caldi come gli acquerelli della sua Roma ai più freddi della veduta di Istanbul.
Siano esse reali, ideali o simboliche, le città hanno da sempre trovato una propria rappresentazione nelle più grandi civiltà: dalle immagini urbane che fanno da sfondo a una battaglia come negli edifici babilonesi, agli splendidi affreschi ritrovati nella città di Akrotiri a Santorini. Chateaubriand nel suo “Itinerari da Parigi a Gerusalemme” (1811) ha rivoluzionato la letteratura di viaggio, descrivendo attraverso la sua penna le emozioni e le sensazioni che provava nell’immergersi ogni volta in una cultura e città diversa, fossero esse dolci o dolorose. Anna, come il Visconte, riesce ad imprimere sulla tela le atmosfere che da Mosca a Praga, da Parigi a Roma, ha toccato con mano e respirato, tanto da inoltrarsi sulle rive della Senna per ammirare di notte la Tour Eiffel, o sprofondare nella più assoluta beatitudine sulla celebre terrazza di Parco Guel a Barcellona.